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Non ci sono dubbi oggi sul fatto che il mercurio sia un inquinante ambientale con effetti tossici sull’uomo, ma una volta era usato come medicina. Gli antichi Persiani e Greci lo utilizzavano come ingrediente principe nella preparazione di pomate cosmetiche e disinfettanti, mentre gli alchimisti cinesi del II sec d. C. pensavano che il mercurio liquido e il solfuro di mercurio rosso avessero il potere di ringiovanire gli organi e ripristinare la vitalità. I Romani e gli Egiziani lo impiegavano abitualmente nella preparazione di cosmetici.

Dal Rinascimento fino ai primi del XX secolo il mercurio veniva usato per curare le malattie sessualmente trasmissibili, come la sifilide. Lo sosteneva Paracelso, che aveva aggiunto ai quattro elementi di Aristotele (aria, terra, acqua, fuoco) tre nuovi principi della materia: sale, zolfo e mercurio.

La terapia antivenerea prevedeva unzioni, frizioni, impiastri, inalazioni con cinabro (solfuro di mercurio), pillole (le pillole del Barbarossa, a base di mercurio puro, sciolto nell’aceto). Fino alla Rivoluzione francese i confetti di Kaiser, a base di mercurio sciolto nell’acqua, furono l’unico rimedio a disposizione dei poveri e venivano largamente somministrati negli ospedali militari e nelle prigioni

Qualche sollievo sembrava davvero esserci, diminuivano i dolori ossei, sparivano i turbercoli e le ulcere, le pustole si ripulivano, ma a questi effetti curativi si accompagnavano effetti collaterali molto pesanti, come la perdita di liquidi attraverso la salivazione, la sudorazione e la diarrea, che sfinivano il paziente e portavano alla comparsa di tremori, paralisi e perdita dei denti. Spesso moriva per gravi danni ai reni, al sistema nervoso e al fegato.

Preparati con il mercurio erano inoltre usati come diuretici, disinfettanti e antielmintici, nella convinzione che a piccole dosi fosse velenoso solo per i vermi.

Medicina, alchimia e magia si intrecciavano fin dai tempi più antichi. Qualche medico era arrivato a sostenere che con una bevanda di mercurio mescolato ad arsenico e zolfo si conquistava il potere di camminare sull’acqua, mentre, bevendo con regolarità il miscuglio si otteneva la vita eterna e il potere di camminare

Così era morto, avvelenato dalle pillole al mercurio preparate dai suoi dottori, l’imperatore cinese Qin Shi (246-221 a.C.), ossessionato dall’idea di ottenere l’immortalità.

Cristiana Lo Nigro

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