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Le foto del trattore del nonno Giovanni, del gruppo di classe all’Istituto di Agraria Donadio, del gatto Birba, un libro degli antichi mestieri. Vicino al letto di Gabriele, al secondo piano dell’ospedale di Fossano, reparto di Neuroriabilitazione, ci sono le cose alle quali è più affezionato. C’è anche una gigantografia della fisarmonica che stava imparando a suonare. Perché Gabriele è un ragazzo all’antica, amante del liscio, uno che si ferma ad abbracciare gli anziani quando li saluta, educato. Oggi pensa a tutto ciò, al campo dove ha coltivato i suoi prodotti e si chiede quando tornerà alla vita di sempre.

Quando tornerò a camminare? Lo domanda ogni giorno alla mamma Miranda, dipendente di un supermercato oggi in congedo straordinario “per 8 mesi, ma prorogherò il permesso fino a due anni se serve e poi magari prenderò aspettativa non retribuita perché devo stare vicino a Gabriele”.

Gabriele compirà 18 anni il 7 aprile e sarà circondato dalla famiglia e dagli amici di sempre. Non è ancora abbastanza lontano quel 21 maggio 2016: era un sabato, aveva appena ritirato il nuovo rampichino e stava andando a trovare un amico quando, improvvisamente, un’auto lo investe.

Dall’incidente riporta un grave trauma cranico, lesioni importanti alle vertebre, versamenti polmonari, rottura della mascella, lacerazioni profonde: viene soccorso, intubato e trasportato al S. Croce di Cuneo dove lotta tra la vita e la morte.

“Ci vorrebbe un miracolo”, dice Miranda che desidera rivedere il figlio in piedi, camminare autonomamente. Ma un primo ”miracolo” c’è già stato: lo hanno compiuto dapprima i neurochirurghi a Cuneo, poi la neuroriabilitazione del SS. Trinità, un centro d’eccellenza per la riabilitazione di terzo livello (“tutti i risultati che otteniamo sono dovuti al grande lavoro di équipe”, sottolinea il primario Gianfranco Lamberti).

Dopo 3 mesi di coma Gabriele riconosce gli oggetti, le persone, è ritornato a parlare, anche se la riabilitazione è in corso, muove il braccio destro e cominciano i primi movimenti del sinistro. “Un giorno – racconta la mamma, una signora solare, forte come si deve essere in momenti così difficili – mi ha abbracciata e ho capito che mi riconosceva di nuovo, ha cominciato a chiedermi della casa, se era come prima e del suo gatto. Il giorno dell’Immacolata siamo rientrati a casa, perché ora Gabriele passa il fine settimana in famiglia, e ha riconosciuto tutti i luoghi lungo il percorso. Per lui ritornare in famiglia è un premio per il lavoro e gli sforzi che si devono compiere durante la settimana.”

I compagni dell’Istituto di Agraria “Donadio” di Cuneo non lo lasciano solo, nemmeno i professori, tutti gli sono vicini. Lui desidererebbe tornare a scuola, se fosse possibile come uditore…

Da quando è a Fossano, l’11 luglio del 2016, il reparto del dr. Lamberti è diventato un po’ la sua seconda dimora. “Tutto il personale è molto disponibile attento e professionale”, puntualizza Miranda.

“La strada è ancora lunga. Da gennaio Gabriele è tornato a sorridere, ogni tanto si lascia andare a qualche battuta anche in piemontese. Sta ritornando il suo carattere. Cerco di dargli la forza d’animo che gli serve per andare avanti. A casa cerchiamo di farci forza tutti a vicenda, io, papà Graziano e il mio primo figlio Luca di 21 anni e di ricreare il clima di sempre. Io e Gabriele poi siamo i più “casinisti” e da quando lui è tornato a frequentare casa si è ricreato un po’ di movimento”.

Ora la speranza è che, sia pur lentamente, ritorni come prima, riprenda a camminare. Perché possa ritornare alla sua vita di sempre. A coltivare il suo piccolo orto, con il grano saraceno e il basilico per il pesto. E magari, prima o poi, a tuffarsi dagli amati scogli al largo di Diano Marina.

 

Ilario Bruno

Aggiornamento dicembre 2017: Gabriele, che nel frattempo ha compiuto 18 anni circondato dall’affetto di familiari, amici e personale della Riabilitazione di Fossano, è tornato a casa e a scuola. Ma la battaglia, per riprendersi la sua vita, continua…
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