SITO DI INFORMAZIONE SANITARIA

AUTORI
STUDENTI del Corso di Laurea in Infermieristica:
Omaima Abssi, Martina Boi, Carola Manassero, Alfonso Pecoraro, Niccolò Tidona
TUTOR Corso di laurea in Infermieristica
Paola Culotta – Ivana Reale – Laura Russo

CHE COS’E’ E CHE COSA FARE NELLA PRATICA QUOTIDIANA

GLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA RISPONDONO

I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East Respiratory Syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe Acute Respiratory Syndrome). I coronavirus sono virus ad RNA a singola elica, capsulati (cioè con un involucro) e di dimensione tra gli 80 e i 160 nm. Il nome del virus deriva dalla tipica forma apprezzabile al microscopio elettronico, a“corona”. Questi virus sono patogeni per molte specie animali e, raramente, possono infettare l’uomo. L’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ne ha sviluppato la tassonomia, confermando che si tratta di un virus nuovo, imparentato con l’agente responsabile della SARS 1.3.

Particella di un Coronavirus vista al microscopio elettronico (fonte: National Institute of Health, NIH)

La scoperta del COVID-19

Il 31 dicembre 2019, le autorità sanitarie cinesi hanno notificato un focolaio di casi di polmonite ad eziologia sconosciuta nella città di Wuhan (Provincia dell’Hubei, Cina). Molti dei casi iniziali hanno riferito un’esposizione al Wuhan’s South China Seafood City market (si sospettava un possibile meccanismo di trasmissione da animali vivi). Il 9 gennaio 2020, il China CDC (il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina) ha identificato un nuovo coronavirus (provvisoriamente chiamato 2019-nCoV) come causa eziologica di queste patologie. Le autorità sanitarie cinesi hanno inoltre confermato la trasmissione inter-umana del virus. L’11 febbraio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease scoperta nell’anno 2019).

È possibile consultare l’andamento dei casi nelle pagine web delle  principali agenzie internazionali:
Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp
EpiCentro dell’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/2019-nCoV
OMS: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019
Regione europea dell’OMS: http://www.euro.who.int/en/health-topics/emergencies/novel-coronavirus-2019-ncov

Come ci si contagia?

 

 

 

 

Il nuovo coronavirus, come spesso viene definito il responsabile dell’attuale pandemia, è un patogeno  nuovo per gli esseri umani, pertanto, tutta la popolazione può essere colpita poiché priva di anticorpi, quindi non immunizzata. Esporsi al patogeno rende il soggetto vulnerabile, sia esso un soggetto con un sistema immunitario funzionario – o immunocompetente, sia esso un soggetto con sistema immunitario deabilitato – o immunodeficiente. Il fattore dominante è la probabilità di esposizione: più tempo si è esposti al virus e più aumenta il rischio il contagio. Avere quindi un sistema immunitario perfettamente funzionante non è un fattore sufficiente per ridurre il rischio di infezione2.

L’insorgenza e lo sviluppo del COVID-19 dipendono dall’interazione tra virus e sistema immunitario. I fattori incidenti non sono soltanto la carica virale ma dipendono anche da fattori secondari, non per importanza, quali: il tipo di virus, eventuali mutazioni e la titolazione virale.  Si può affermare che un sistema immunitario competente è influenzato da alcune variabili intrinseche ed estrinseche ed includono aspetti legati alla genetica, all’età, al sesso, allo stato nutrizionale ed allo stato fisico3. La carica virale, che rappresenta la quantità di materiale genetico appartenente al virus nel sangue, è risultata infatti, in vari studi, simile in pazienti sintomatici e in pazienti positivi ma non sintomatici, per questo non è equivalente all’infettività della malattia, ma è piuttosto associata all’aggressività e alla prognosi1.5.

L’insieme di questi fattori fanno sì che la malattia si sviluppi in modo diverso a seconda del soggetto infettato. Per questo è divenuto di comune utilizzo il termine portatore sano, che identifica quelle persone risultate positive al tampone che non sviluppano però segni e sintomi della malattia o li sviluppano in modo lieve4 .

La trasmissione interumana del coronavirus avviene:

  • per via aerea, attraverso la saliva e le goccioline, dette droplets,
  • secrezioni delle vie aeree superiori quando si tossisce e/o starnuti con cui si può avere contatto attraverso un rapporto diretto ravvicinato;
  • con la stretta di mano o toccando con le mani contaminate le mucose di bocca, naso e occhi;
  • per via oro-fecale, seppur raramente3.

Inoltre, una recente revisione ha cercato di chiarire le probabilità della via di trasmissione ambientale, sulla base dei dati disponibili sugli altri coronavirus patogeni per l’uomo, come il coronavirus della SARS, il coronavirus MERS o i coronavirus umani endemici (HCoV)

Il contagio, in relazione alla via di trasmissione del virus e agli attuali dati disponibili, avviene prevalentemente attraverso il contatto stretto con persone sintomatiche1.3-1.6. Nonostante ciò, sono stati riportati anche casi di trasmissione causati da persone asintomatiche (cioè che non manifestano sintomi) o nei giorni precedenti alla comparsa dei sintomi. Permangono comunque sul tema ancora grandi incertezze 1.3. A tal proposito è importante ribadire il concetto di STARE A CASA. L’importanza di questa affermazione è da ricercare nella possibilità di limitare il più possibile fonti di contagio, evitando assembramenti e possibili vettori di nuove infezioni. Il concetto di stare a casa, di limitare di spostamenti, nonché di rimandare tutte le attività differibili è rafforzato dal DPCM dell’ 8 Marzo 2020 e successive modificazioni, a tutto il territorio nazionale in modo da contenere la diffusione del virus nella popolazione.

Ci sono persone che corrono rischi maggiori se si ammalano?

 

Tutta la popolazione è a rischio, tuttavia vi sono alcune fasce di persone più fragili che corrono maggiori rischi se contagiate: le persone over 60 anni e le persone che hanno un quadro patologico di base, le cosiddette co-morbidità, quali ad esempio insufficienza respiratoria, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, epatopatie, diabete, immunodepressione o cancro1.2.

 

Che cosa si intende per “Contatto stretto”?

 

Per contatto stretto si intendono tutte quelle situazioni di prossimità con persone positive o sospette positive, che producono un rischio per il potenziale contagio di una persona sana. Tra queste sono incluse:

  • Persona che vive nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di COVID-19;
  • Persona che ha avuto contatto non protetto con le secrezioni di una persona con COVID-19 (es. manipolazione di un fazzoletto contaminato);
  • Persona che ha avuto contatto diretto con un caso di COVID-19 a distanza minore di due metri e per più di 15 minuti, sul luogo di lavoro, in una struttura sanitaria, su un messo di trasporto quale l’aereo;
  • Persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso di COVID-19, a distanza minore di due metri per più di 15 minuti;
  • L’operatore sanitario o altra persona che fornisca assistenza ad un caso di COVID-19 senza l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) o mediante l’uso di DPI non idonei;
  • Personale sanitario di laboratorio che manipoli campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI o mediante DPI non idonei;
  • Persona che abbia avuto un contatto stretto con un caso di COVID-19 nei 14 giorni precedenti3-1.5-1.6.
Come posso sospettare di essere contagiato?

I coronavirus patologici per l’uomo, di solito, causano malattie del tratto respiratorio superiore e si possono manifestare sia con sintomi lievi sia in maniera più eclatante con condizioni di malessere generale e sintomi indifferibili. Nel soggetto infettato i sintomi possono comparire nei primi giorni successivi l’infezione e tuttavia entro il periodo di incubazione di 14 giorni. Così, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come: raffreddore, gola infiammata, tosse, mal di testa, sensazione generale di malessere e febbre; oppure sintomi più severi quali polmonite, difficoltà respiratorie con il cosiddetto fiato corto o affaticamento fino alla sindrome respiratoria acuta. Sono stati riportati anche casi di diarrea1.2-1.3-1.6 .

Sintomi quali la dispnea e le difficoltà respiratorie possono presentarsi in modo più o meno graduale a seconda del caso; alcuni possono sviluppare sintomi lievi senza febbre2. È importante ricordare inoltre, che la presenza di altre malattie pre-esistenti può aggravare i sintomi e la malattia, influenzando anche la mortalità1.2.

Guariti dalla malattia, ci si ammala ancora?

I dati scientifici riguardo a questo tema sono ancora scarsi e molti degli sforzi dei ricercatori sono protesi proprio a verificare la presenza di anticorpi che proteggano da una re-infezione. In generale, gli anticorpi protettivi (immunoglobuline IgG) contro un virus, sono prodotti nelle settimane successive l’infezione, e possono permanere nell’organismo da diverse settimane fino a molti anni2.

Molti studi prendono in esame altri patogeni come il SARS-COV (il virus causa dell’epidemia del 2002-2003) e il MERS-COV (responsabile della sindrome respiratoria medio-orientale del 2011) data la nota affinità genetica con il nuovo coronavirus (SARS-Cov-2) al fine di ottenere informazioni utili riguardo alla possibile immunità a lungo termine, per la ricerca e per le terapie farmacologiche3-5. Gli  studi in analisi indicano che l’immunità può durare fino a tre anni e che una nuova infezione con lo stesso ceppo di coronavirus circolante stagionale è altamente improbabile nella stessa stagione o nella stagione successiva. Tuttavia è ancora troppo presto per sapere quanto durerà la risposta immunitaria protettiva5-1.5.

Come fare per non ammalarsi?

Al momento non esistono vaccini efficaci contro il Covid-19!  La presenza di un vaccino permetterebbe di indurre una risposta immunitaria attiva nella popolazione che non ha ancora contratto il virus; gli individui si troverebbero quindi protetti da anticorpi specifici. Gli anticorpi possono essere paragonati ad un esercito pronto a scendere in guerra per affrontare il nemico, il vaccino è la formazione che si effettua sull’esercito per imparare a riconoscere il virus. È un ambito molto importanti e sono molti gli scienziati impegnati in questo ambito e nella ricerca farmacoogica-1.2-1.3-1.5-1.6.  Nei due mesi dall’inizio dell’epidemia già 37 aziende biofarmaceutiche e settori accademici erano al lavoro per sviluppare il vaccino profilattico. Anche in questo caso molti studi sono iniziati con l’analisi delle affinità e dei meccanismi di vita degli altri patogeni (SARS e MERS), con il recupero degli studi fatti per la produzione dei vaccini durante le due passate epidemie e di quelli che hanno permesso lo sviluppo del vaccino contro il virus Zika. Il vaccino è una reale possibilità, ogni fattore viene considerato ed analizzato e tutto il processo di ricerca e produzione è favorito dalla collaborazione internazionale e dal trasferimento tecnologico degli esperti5.

I metodi preventivi più efficaci al momento sono: RESTARE A CASA, fatta eccezione per  provvedere a beni di prima necessità, urgenze lavorative e di salute, rispettare la distanza interpersonale e le norme igieniche. Bisogna ricordare che è proprio limitando i contatti con altre persone e facendo sì che questi avvengano in sicurezza, che si può limitare il contagio e la trasmissione del virus, evitando così, il peggioramento della situazione1.2-1.3-1.4.

Cos’è la detersione? E la disinfezione?

Nelle misure di prevenzione per contrastare il COVID-19 abbiamo più volte affermato che è necessario garantire la pulizia delle superfici e provvedere all’utilizzo di prodotti specifici al fine di eliminare il virus e ridurre quindi le probabilità di contagio. Il razionale che sottintende questo discorso prevede l’adozione di norme igieniche atte a ridurre la carica microbica da diverse tipologie di superfici.  L’ambito di applicazione, dunque, è molto esteso e non è confinato solo all’ambito ospedaliero. In questo scenario assume molta importanza il ruolo dell’Infermiere: professionista sanitario che non solo opera in ambito ospedaliero, bensì è una figura che si attiva per divulgare ed informare la comunità su argomenti di interesse collettivo. In questo momento storico di emergenza sanitaria è dunque importante far chiarezza su cosa s’intende per detersione, disinfezione e quali prodotti utilizzare.

La detersione è la procedura che permette la rimozione dello sporco e del materiale organico dalle superfici tramite acqua e detergente.  Se correttamente eseguita comporta una riduzione della carica batterica fino al 90%1.4. La detersione deve essere effettuata prima della disinfezione.  Disinfettare invece, consiste nella distruzione di microrganismi patogeni da un ambiente fino a livelli di sicurezza. Con la disinfezione si ottiene l’eliminazione della maggior parte dei microrganismi, ad eccezione delle spore8. Il Covid-19 è un virus e come tale non prevedere la riproduzione tramite spore. Il Covid-19 rimane attivo sulle superfici fino a 9 giorni, a meno che non venga attuata la disinfezione7. La letteratura scientifica dichiara che i prodotti attivi contro il Covid-19 sono gli stessi impiegati contro la maggior parte dei virus e nella specifica applicazione dell’ambito domestico è necessario utilizzare con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%1.4. Per le operazioni di pulizia domestica si raccomanda l’utilizzo di guanti, in modo da evitare danni alla pelle per l’esposizione al prodotto detergente7.

Quando deve essere effettuato il lavaggio delle mani? (con sapone o soluzione alcolica)

PRIMA: di mangiare, maneggiare o consumare alimenti, applicare o rimuovere le lenti a contatto, usare il bagno, cambiare un pannolino, toccare un ammalato.

DOPO: aver tossito, starnutito o soffiato il naso , essere stati a stretto contatto con persone ammalate , essere stati a contatto con animali , aver usato il bagno ,  aver cambiato un pannolino , aver toccato cibo crudo, in particolare carne,  pesce, pollame e uova , aver maneggiato spazzatura , aver usato un telefono pubblico,  maneggiato soldi, ecc. , aver usato un mezzo di trasporto  (bus, taxi, auto, ecc.) aver soggiornato in luoghi  molto affollati, come palestre,  sale da aspetto di ferrovie,  aeroporti, cinema, ecc.

È stato dimostrato che l’alcol al 75% può disattivare il virus. Questo prodotto va utilizzato su mani asciutte, altrimenti sono inefficaci. Se si usano frequentemente possono provocare secchezza della cute. Bisogna fare attenzione a non abusarne9-1.2-1.6.

Come si lavano le mani?

Il lavaggio delle mani è la procedura più semplice ed economica per contrastare questa infezione!

Per essere efficace, il lavaggio con acqua e sapone, deve durare circa 60 secondi ed essere effettuata seguendo queste indicazioni del Ministero della Salute:

  • Bagnare bene le mani con l’acqua
  • Applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani
  • Frizionare bene le mani palmo contro palmo
  • Frizionare il palmo sinistro sopra il dorso destro intrecciando le dita tra loro e viceversa
  • Frizionare il dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro
  • Frizionare le mani palmo contro palmo avanti e indietro intrecciando le dita della mano destra incrociate con quelle della sinistra
  • Frizionare il pollice destro mantenendolo stretto nel palmo della mano sinistra e viceversa
  • Frizionare ruotando avanti e indietro le dita della mano destra strette tra loro nel palmo della mano sinistra e viceversa
  • Frizionare il polso ruotando avanti e indietro le dita della mano destra strette tra loro sul polso sinistro e ripeti per il polso destro
  • Sciacquare accuratamente le mani con l’acqua
  • Asciugare accuratamente le mani con una salvietta monouso
  • Usare la salvietta monouso per chiudere il rubinetto

Al posto del lavaggio delle mani con acqua e sapone può essere utilizzato l’alcol.

Quando le mani sono visibilmente sporche utilizzare l’acqua e il sapone per 60 secondi.

Quando invece le mani non sono visibilmente sporche si può utilizzare la soluzione alcolica per circa 30 secondi.

 

Mascherine: Quali tipi e come usarle?

Un importante dispositivo di protezione individuale è la mascherina. Essa blocca il veicolo con cui si trasmette il virus. Esistono diverse tipologie di mascherine ed è dibattuta la questione “filtro espiratorio si/no?” facciamo chiarezza:

La presenza o l’assenza della valvola espiratoria è molto importante: il paziente positivo o sospetto non può indossare le maschere con valvola poiché proteggono in entrata ma non filtrano in uscita. In questo modo possono comunque contagiare. In ordine crescente, dalle mascherine chirurgiche alle mascherine FFP3, aumenta la capacità filtrante, garantendo maggiore protezione. Si ricorda che la capacità filtrante della valvola ha una durata nel tempo e perde di efficacia con il passare dei giorni. È fondamentale leggere la documentazione allegata al dispositivo di protezione. Le mascherine chirurgiche possono essere indossate dai pazienti sintomatici, durante i trasporti in ambulanza, o comunque servono per evitare di contaminare gli altri senza proteggere chi la indossa. Analizziamo meglio i dispositivi di protezione individuali, DPI:

  • Mascherine chirurgiche: Maschera monouso con quattro strati : strato esterno filtrante, strato centrale impermeabile ai liquidi e permeabile all’aria, strato interno a contatto con la pelle ipoallergenico (con barretta intera deformabile stringinaso per conformare perfettamente la mascherina al volto ) e sistema di fissaggio a legacci o elastici. Proteggono naso e bocca dalla contaminazione con particelle di diametro medio di 5 micrometri. Sono fatte indossare dal paziente con sospetta o accertata patologia trasmissibile per “goccioline” o per via aerea (Sindrome influenzale ,Tubercolosi, Meningite, SARS ecc..).
  • Mascherine FFP1: Filtrano almeno l’80% delle particelle che si trovano nell’aria fino a dimensioni di 0,6 micrometri. Non è raccomandata per la protezione da agenti patogeni che si trasmettono per via aerea.
  • Mascherine FFP2: Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione). Sono Indicate invece le maschere dotate di valvola per la protezione dell’operatore nelle attività che possono comportare l’esposizione ad agenti di media tossicità in concentrazione non elevata. Le maschere FFP2 filtrano almeno il 94% delle particelle che si trovano nell’aria fino a dimensioni di 0,6 micrometri.
  • Mascherine FFP3: Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto e sono dotate di doppio elastico stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione). Filtra almeno il 99% delle particelle con dimensioni fino a 0,6 micrometri e particelle tossiche, cancerogene e radioattive. Deve essere utilizzata da operatori sanitari che assistono pazienti infetti o potenzialmente infetti, in particolare durante manovre che producono maggiore aerosolizzazione ( intubazione, broncoaspirazione, broncoscopia). 2-1.8-1.9

CHIRURGICHE = proteggono gli altri e non chi le indossa
FFP1= come le mascherine chirurgiche
FFP2 FFP3= proteggono chi le indossa
A VALVOLA= dipende dalla valvola – da considerare non protettive

Come mettere e togliere la mascherina?
  • Prima di indossare la mascherina, lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica.
  • Coprire bocca e naso con la mascherina assicurandosi che sia integra e che aderisca bene al volto.
  • Evitare di toccare la mascherina mentre la si indossa, se la si tocca, lavarsi le mani.
  • Quando diventa umida, sostituirla con una nuova e non riutilizzarla; in quanto maschere mono-uso.
  • Togliere la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettarla immediatamente in un sacchetto chiuso e lavarsi le mani.
  • Eliminare le maschere monouso dopo ogni utilizzo e smaltirle immediatamente dopo la rimozione.

Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte ed è sconsigliato l’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone), queste infatti non sono dispositivi di protezione e la loro capacità protettiva non è nota1.2-1.8-1.9.

Cosa significa “essere in quarantena”? Cosa significa “incubazione”?

Il termine “quarantena” ha origini antiche e, fin dal XIV secolo, veniva utilizzato per indicare l’isolamento in mare di 40 giorni a cui venivano sottoposti ciurme e navigli provenienti da aree interessate all’epidemia prima di attraccare nel porto veneziano.

Ai giorni nostri, invece, le autorità sanitarie stabiliscono la durata del periodo di isolamento sulla base dell’effettivo tempo di incubazione della malattia contratta. Per quanto concerne il Coronavirus, la quarantena dura tra i 4 e gli 11 giorni, fino a raggiungere un massimo di 14 giorni6. A tal proposito, per tempo di incubazione, si intende la porzione temporale che intercorre dacché avviene il contatto tra corpo umano e virus fino all’apparire dei sintomi1.4.  Durante il periodo di incubazione si parla anche di “soggetto con infezione in corso” in quanto gli agenti patogeni si riproducono all’interno dell’organismo. L’infezione può decorrere senza sintomi, in tal caso si può parlare di “soggetto infetto asintomatico”. Al contrario, se compaiono i sintomi, si instaura la malattia. Essere asintomatico non vuol dire essere sano, bensì essere in una condizione di NON malattia, pur mantenendo la capacità di infettare nuovi soggetti1.4.

Isolamento: Cosa significa?

Il termine isolamento viene spesso utilizzato in maniera impropria. A tal proposito, infatti, non bisogna confondere l’azione di stare a casa con l’isolamento vero e proprio, definito isolamento fiduciario. L’azione di contenimento della diffusione del virus, in ottemperanza al DPCM del 4/03/2020 e successive modificazioni, rende possibili gli spostamenti solo per conclamate necessità, ovvero per raggiungere le attività di beni essenziali, per motivi di natura sanitaria (emergenza), per esigenze lavorative e per il rientro al domicilio. Queste azioni sono rivolte a tutta la popolazione, al fine di limitare le circostanze di contagio.

L’isolamento, in termine lato, si riferisce invece all’isolamento fiduciario. Il compito di prescrivere l’isolamento domiciliare spetta agli operatori sanitari competenti per il territorio, nonché alle Autorità Sanitarie1.2. L’isolamento fiduciario viene prescritto in casi specifici, in particolare riguarda le persone che sono venute a contatto stretto con altri soggetti a cui è stato diagnosticato il COVID-19, oppure riguarda i pazienti dimessi dall’ospedale clinicamente guariti, ancora COVID-19 positivi1.4. Il periodo di isolamento fiduciario, in accordo con quanto affermato in precedenza sul tempo di incubazione, è stabilito per una durata di 14 giorni.

Come fare un isolamento?

L’isolamento fiduciario viene effettuato al domicilio ed è necessario rispettare alcune regole fondamentali1.6:

  • La persona con sospetta o accertata infezione COVID-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite.
  • Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato.
  • I membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno 1 metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso.
  • Chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa.
  • Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.
  • Le mani vanno asciugate utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non è possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituirli quando sono bagnati.
  • Chi assiste il malato deve coprire la bocca e il naso quando tossisce o starnutisce utilizzando fazzoletti possibilmente monouso o il gomito piegato, quindi deve lavarsi le mani.
  • Se non si utilizzano fazzoletti monouso, lavare i fazzoletti in tessuto utilizzando sapone o normale detergente con acqua.
  • Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei, in particolare le secrezioni orali o respiratorie, feci e urine utilizzando guanti monouso.
  • Utilizzare contenitori con apertura a pedale dotati di doppio sacchetto, posizionati all’interno della stanza del malato, per gettare guanti, fazzoletti, maschere e altri rifiuti.
  • Nel caso di isolamento domiciliare va sospesa la raccolta differenziata per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi che vanno invece eliminati nel bidone dell’indifferenziata.
  • Mettere la biancheria contaminata in un sacchetto dedicato alla biancheria sporca indossando i guanti. Non agitare la biancheria sporca ed evitare il contatto diretto con pelle e indumenti.
  • Evitare di condividere con il malato spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina, asciugamani, biancheria da letto, ecc.
  • Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici come comodini, reti e altri mobili della camera da letto del malato, servizi igienici e superfici dei bagni con un normale disinfettante domestico, o con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%, indossando i guanti e indumenti protettivi (es. un grembiule di plastica).
  • Utilizzare la mascherina quando si cambiano le lenzuola del letto del malato.
  • Lavare vestiti, lenzuola, asciugamani, ecc. del malato in lavatrice a 60-90°C usando un normale detersivo oppure a mano con un normale detersivo e acqua, e asciugarli accuratamente.
  • Se un membro della famiglia mostra i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), contattare il medico curante, la guardia medica o i numeri regionali.
  • Evitare il trasporto pubblico per raggiungere la struttura sanitaria designata; chiamare un’ambulanza o trasportare il malato in un’auto privata e, se possibile, aprire i finestrini del veicolo.
  • La persona malata dovrebbe indossare una mascherina chirurgica per recarsi nella struttura sanitaria e mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone.
  • Qualsiasi superficie contaminata da secrezioni respiratorie o fluidi corporei durante il trasporto deve essere pulita e disinfettata usando un normale disinfettante domestico con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%.

Il confinamento all’interno di spazi delimitati (la stanza da letto, l’appartamento, l’abitazione) è una condizione necessaria per delimitare aree potenzialmente infette e per contenere la diffusione del virus.

Come trascorrere il tempo in casa in SICUREZZA?

Sulle principali piattaforme di informazione online, all’interno di siti web accreditati come l’Istituto Superiore della Sanità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché le pagine istituzionali del Governo, sono presenti diverse sezioni su come trascorrere il tempo in casa durante l’emergenza. Ad esempio, sul sito www.epicentro.iss.it è possibile reperire informazioni su come fare per migliorare il proprio stile di vita. A tal proposito sono stati affrontati temi di attualità, quali l’alimentazione e l’attività fisica al domicilio.

 

Un altro tema dibattuto è la gestione dello stress: la creazione di una routine quotidiana, il dialogo, il tempo passato con la famiglia si sono resi strategie importanti per far fronte all’emergenza nello spazio della propria abitazione. Acquisisce notevole importanza l’informazione per i più piccoli: tramite l’ausilio di disegni, tramite un linguaggio semplificato, tramite le canzoni ed i programmi per bambini, è importante far comprendere anche ai più piccoli l’assoluta emergenza in cui si trova il nostro paese1.4.

Come comportarsi con un familiare in casa con il COVID-19?

Quando un membro della famiglia inizia a mostrare i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta come febbre, tosse, mal di gola o difficoltà respiratorie bisogna contattare il medico curante o la guardia medica o i numeri regionali.  Una persona sintomatica non può avere contatti con l’esterno fino alla guarigione clinica.   La casa deve essere divisa in due parti: la parte in cui soggiorna il paziente e la parte in cui soggiornano i familiari. Se non è possibile dividere la casa bisogna almeno mantenere una distanza di 1 metro e non dormire nello stesso letto.

Almeno una volta al giorno le superfici dei locali utilizzati dalla persona in isolamento devono essere pulite con prodotti detergenti e successivamente disinfettate con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%, con particolare attenzione a tutte le superfici toccate di frequente. Chi effettua la pulizia deve indossare un camice monouso (o un grembiule dedicato) e guanti monouso. Se vengono usati guanti domestici in gomma spessa riutilizzabili, questi devono essere disinfettati dopo l’uso (lavaggio con acqua e detergente seguito con disinfezione di tutte le parti, con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%).

Per quanto riguarda la biancheria del paziente, essa deve essere separata da quella del resto della famiglia e lavata in lavatrice a 60-90° C per almeno trenta minuti con normale detersivo e asciugata accuratamente.

Nel caso in cui alcuni pazienti avessero degli animali domestici, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano l’infezione o possano diffonderla.  9- 1.2-1.4

La persona che assiste il paziente deve:

  • Essere in buona salute e non avere patologie che lo mettano a rischio di infezione
  • Indossare sempre la mascherina chirurgica quando si trova nella sua stessa stanza,
  • Lavare accuratamente le mani (le mani vanno poi asciugate utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non è possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituirli quando sono bagnati)
  • Coprire bocca e naso quando tossisce o starnutisce utilizzando fazzoletti possibilmente monouso o la piega del gomito
  • Evitare di condividere con il malato spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina, asciugamani, biancheria da letto, ecc9-1.7.
Come smaltire i rifiuti se si è isolamento a casa?
  • Non differenziare più i rifiuti: buttare tutti i rifiuti nella raccolta indifferenziata (plastica, vetro, indifferenziata, metallo, umido, carta, fazzoletti di carta, rotoli di carta, guanti, mascherine, teli monouso) possibilmente in un contenitore a pedale per evitare di toccarlo, e mettere due o 3 sacchi resistenti uno dentro l’altro.
  • Indossare guanti monouso per chiudere i sacchetti, evitando di schiacciare il sacco con le mani ma usando i lacci di chiusura o nastro adesivo per richiuderlo. Gettare i guanti utilizzati in un nuovo sacchetto e lavarsi le mani.
  • Smaltire quotidianamente i rifiuti6-1.9.
Come comportarsi nei luoghi di lavoro?

I luoghi di lavoro possono diventare focolai per la trasmissione del virus, proprio perché sono luoghi in cui molta gente si incontra, vive parte della giornata e poi torna nelle proprie abitazioni, dai propri cari. Ridurre il rischio di contagio nei posti di lavoro è una delle prime difese contro la diffusione del coronavirus1.

Per ridurre il rischio di contagio puoi seguire questi consigli sul posto di lavoro:

  • Assicurati che il luogo in cui lavori sia regolarmente pulito e igienizzato. La contaminazione su superfici toccate da dipendenti e clienti è una delle principali modalità con cui COVID-19 si diffonde.
  • Lavati spesso le mani o disinfettale con prodotti igienizzanti
  • quando è possibile, area gli ambienti, aprendo le finestre e facendo circolare l’area.
  • se COVID-19 inizia a diffondersi nel posto in cui lavori e manifesti anche una tosse lieve o febbre bassa (37.3 C o più) bisogna che resti a casa.
  • Se assumi terapia farmacologica, come paracetamolo e farmaci antinfiammatori, dovresti restare a casa se possibile, oppure lavorare da casa, perché questi farmaci  possono mascherare i sintomi della malattia.
  • Al di fuori delle attività essenziali è consentito soltanto il lavoro in modalità smart working.
  • Al lavoro utilizza maschere chirurgiche ordinarie anziché maschere col filtro.
  • Continuare a comunicare e promuovere il messaggio che le persone devono rimanere a casa anche se hanno solo lievi sintomi di COVID-19 2-1.3.

FAKE NEWS: GARANTIRE UNA BUONA INFORMAZIONE, MITI DA SFATARE!

Nell’ultimo periodo si è sentito parlare molto frequentemente di fake news. L’industria delle bufale non va mai in vacanza, anzi, con l’aumentare di argomenti di interesse pubblico, alcune fake news di diffondono in maniera esponenziale all’interno della rete. Sorge spontanea la domanda: qual è lo scopo di una fake news e come mai vi è questa malignità intenzionale? Purtroppo dietro al mondo delle “bufale” risiede un vero e proprio business:  all’interno di argomenti di interesse, di una informazione in divenire, i “creatori di bufale” traggono profitti dalla pubblicità e riescono a sfruttare meccanismi di diffusione che rendono la notizia virale e presente su più piattaforme. Se da un lato le fake news  nascono con lo scopo di influenzare e far cambiare parere all’opinione pubblica, dall’altro permettono a chi le crea di guadagnarci molto con costi nulli. La strategia migliore per prevenire questo fenomeno è attenersi all’informazione fornita la fonti ufficiali, da siti web accreditati (es. Ministero della Salute www.salute.gov.it, Istituto Superiore di Sanità www.iss.it etc).  Ma quali sono le principali fake news relative al Coronavirus?

Sul sito nel Ministero della Salute vi è una sezione costantemente aggiornata ,in particolare:

  • Ci si può proteggere dal coronavirus facendo gargarismi con la candeggina, assumendo acido acetico o steroidi e utilizzando oli essenziali e acqua salata.

FALSO! Nessuna di queste pratiche protegge dal nuovo coronavirus e alcune di queste sono pericolose per la salute

  • I bambini non rischiano di essere contagiati dal nuovo coronavirus

FALSO! I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.

  • Al rientro in casa bisogna sempre lavare gli indumenti indossati e anche i capelli

FALSO! Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.

  • Tagliarsi la barba evita il contagio

FALSO! La bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.

  • Il Coronavirus rende sterili, soprattutto gli uomini

FALSO! Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo Coronavirus sia causa di sterilità femminile o maschile

  • Gli animali domestici possono trasmettere il virus

FALSO! Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all’uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all’uomo.

  • Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la Tubercolosi

FALSO! Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.

Non è possibile, ad oggi, escludere che la VIT D, migliori la prognosi del paziente affetto da Coronavirus. In letteratura sono presenti studi discordanti.

OPERATIVAMENTE… Per chi accede in Pronto Soccorso?

Prima di andare in pronto soccorso è consigliato contattare il vostro medico, i numeri regionali o il numero unico per emergenze 112. Non bisogna recarsi direttamente in pronto soccorso perché se è una persona ha contratto il Covid-19 potrebbe essere fonte di ulteriore diffusione. Il pronto soccorso è un luogo di cura e patologie che si diffondono tramite droplet, come il Covid-19, possono mettere a repentaglio la vita di operatori sanitari nonché di pazienti che accedono al DEA per altre motivazioni.

Chi accede al pronto soccorso con una sospetta infezione da Coronavirus, deve accedere al percorso dedicato, ovvero accedere alla tenda della Protezione Civile che si trova parallelamente all’accesso del DEA di ogni ospedale. In questo luogo creato ad hoc vi è personale dedicato e specializzato nel fronteggiare l’emergenza da Covid-19  fuori dal DEA.

Se…

  • Ho febbre e/o sintomi influenzali, cosa devo fare?

Resta in casa e chiama il medico di famiglia, il pediatra di libera scelta o la guardia medica.

  • Dopo quanto tempo devo chiamare il medico?

Subito. Se ritieni di essere contagiato, chiama appena avverti i sintomi di infezione respiratoria, spiegando i sintomi e i contatti a rischio.

  • Non riesco a contattare il mio medico di famiglia, cosa devo fare?

Chiama uno dei numeri di emergenza indicati sul sito www.salute.gov.it/nuovocoronavirus:
numero di pubblica utilità 1500, attivo 24/24h
numeri regionali del Piemonte: 800 192 020 24/24h, 800 333 444 lun/ven 8-20

  • Posso andare direttamente al pronto soccorso o accedere all’ambulatorio del medico di famiglia?

No. Se accedi al pronto soccorso o vai in un ambulatorio senza prima averlo concordato con il medico potresti contagiare altre persone.

Le Regioni hanno attivato numeri verdi dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia. Il numero di pubblica utilità 1500 è stato attivato dal governo per rispondere alle domande dei cittadini sul nuovo Coronavirus COVID-19. Rispondono dirigenti sanitari e mediatori culturali H 24 dalla Sala operativa del Ministero della Salute.

Eventuali aggiornamenti sono pubblicati sulla pagina web del Ministero della Salute, all’indirizzo www.salute.gov.it/nuovocoronavirus1.2.

GLOSSARIO

Detergere procedura che permette la rimozione dello sporco e del materiale organico delle superfici tramite acqua e detergente.

Disinfettare procedura che permette di distruggere microrganismi patogeni da un ambiente fino a livelli di sicurezza. Prodotto a base di cloro: prodotti volti ad eliminare il virus, come la comune “Candeggina” , contenenti una determinata concentrazione di cloro attivo.

 Epidemia manifestazione collettiva di una malattia che rapidamente si diffonde fino a colpire un gran numero di persone in un territorio più o meno vasto.

 Immunocompetente capacità dell’individuo a manifestare una risposta immune, quale la produzione di anticorpi quando le cellule del sistema immunitario sono esposte ad antigeni (una sostanza in grado di essere riconosciuta come estranea dal nostro corpo).

L’isolamento fiduciario è una prescrizione, in genere effettuata dalle autorità sanitarie, volta ad isolare una persona in seguito ad una condizione clinica infettiva. L’isolamento fiduciario viene in genere effettuato al domicilio e non è consentito lasciare la propria abitazione se non per stati di salute emergenziali. Anche le attività indifferibili, come fare la spesa, devono essere delegate a terzi.  Sono sottoposti ad isolamento fiduciario, ad esempio, coloro che sono venuti a contatto stretto con persone infette oppure i pazienti dimessi dall’ospedale dopo la risoluzione dei sintomi in acuto ma che possono ancora infettare altre persone.

Pandemia epidemia con tendenza di evadere ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti. Di solito una malattia supera lo stadio epidemico divenendo pandemica quando ha un’elevata trasmissibilità nella specie umana e viene a contatto con popolazioni che precedentemente non avevano contratto quell’infezione.

Portatore sano condizione di un soggetto clinicamente sano, che ospita microrganismi patogeni, senza manifestare sintomi morbosi.

 Prodotti detergenti sostanze in grado di effettuare un’efficace azione di pulizia di una superficie.

 Quarantena periodo di isolamento (originariamente di 40 giorni) al quale vengono sottoposti persone e animali ritenuti portatori di agenti infettivi, la sua durata differisce in base alle varie malattie e in rapporto al periodo di incubazione.

 Soggetto asintomatico soggetti che non manifestano sintomi. Possono tuttavia essere malati (il concetto di malato non implica espressamente la presenza dei sintomi).

Titolazione virale la titolazione o saggio virale o conta virale è il conteggio, fatto in laboratorio, del numero di particelle virali di un di un dato virus in esame presenti in un campione biologico (ad esempio il sangue e l’espettorato).

Vaccino preparazione artificiale rivolta a indurre la produzione di anticorpi da parte dell’organismo conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia.

BIBLIOGRAFIA

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  10. Fortunato P, Agodi A, Bertinato L, Durando P, Nicastro O, Mongardi M et al. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.1/ 2020)

SITOGRAFIA

 

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1.3. Sito ufficiale dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sezione dedicata al COVID-19 disponibile a: Unit www.who.int/health- HYPERLINK “http://www.who.int/health-topics” HYPERLINK “http://www.who.int/health-topics”topics Ultimo accesso: 30 marzo 2020.

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1.7. Riferimento al sito https://www.infermiereonline.org/ Ultimo accesso 30 marzo 2020.

1.8. Riferimento al sito http://www.aslal.it/allegati/DPI.pdf   Ultimo accesso 30 marzo 2020.

1.9.Riferimento al sito https://www.infermieristicamente.it/articolo/11603/coronavirus-vademecum-mascherine-ffp1—ffp2—ffp3:-che-differenza-ce?-   Ultimo accesso 30 marzo 2020.

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