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Un bambino che nasce oggi nel nostro Paese ha davanti a sé una lunga aspettativa di vita ed educarlo a crescere e vivere mantenendosi in salute è un dovere della società; rendere pertanto più facili le scelte salutari, anche con percorsi educativi nella scuola, è un potente investimento di prevenzione per ridurre nel lungo periodo il peso di tali malattie sulle persone, sul sistema sanitario e sulla società.

Obiettivo primario della refezione a scuola è garantire un pasto sicuro sul piano igienico sanitario, equilibrato dal punto di vista nutrizionale e allo stesso tempo gradevole e accettato dal piccolo utente.
Ovviamente non è facile. In questi anni si è lavorato molto su tutti questi aspetti e in particolare su un aspetto, spesso sottovalutato, quale quello della corretta porzionatura degli alimenti, in modo da evitare un consumo di porzioni a volte eccessive per alcuni piatti con conseguente consumo ridotto delle altre portate, soprattutto contorni/verdure.

Questo oltre a generare avanzi non aiuta, sul piano educativo ad un apporto alimentare nutrizionalmente equilibrato. A scuola i bambini possono imparare e spesso imparano ad apprezzare sapori nuovi, assaggiando anche alimenti che per diversità di gusti, abitudini e a volte mancanza di tempo, non sono proposti a casa.

Viene sempre sostenuto il consumo di alimenti protettivi, come frutta, verdure e legumi, secondo abbinamenti gustativi adeguati a incentivarne almeno l’assaggio. Un altro aspetto importante per arrivare al pranzo con il giusto appetito (stratagemma che può aiutare a consumare anche piatti a volte meno graditi) è consumare uno spuntino adeguato a metà mattina con un apporto calorico non superiore all’8-10% del fabbisogno giornaliero. Spesso un frutto è una buona soluzione ed in diverse scuole tale soluzione viene incoraggiata anche con la distribuzione anticipata della frutta servita a mensa. Le abitudini alimentari acquisite nei primi anni di vita possono influenzare il comportamento alimentare dell’adulto.

Le preferenze dei bambini per alcuni cibi non sono né innate, né immodificabili, l’esperienza e l’apprendimento influiscono sul comportamento alimentare.
Nella nostra Asl ci sono 367 mense scolastiche, più del 90% dei bambini delle scuole primarie frequentano la mensa. I menù sono preparati in collaborazione con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) dell’Asl con rotazione di almeno 4 settimane e prevedono una versione primavera/estate ed una autunno/inverno grazie alle quali i bambini possono sperimentare in particolare la disponibilità di ortaggi e frutta in relazione alle stagioni.
Ogni anno più di 100 sono i menù valutati/riformulati e circa 150 sono i sopralluoghi di vigilanza effettuati nelle mense scolastiche del nostro territorio
I menù proposti nelle mense hanno grammature di riferimento diverse in funzione della fascia di età. Più in generale il pranzo deve fornire circa il 35% del fabbisogno dell’energia giornaliera di cui 10-15% sotto forma di proteine, 30% grassi e 55-60% carboidrati. Altro importante messaggio che si sta cercando di veicolare a bambini e genitori, attraverso la proposta di piatti e pane con meno sale, è quello di abituarsi a consumare alimenti meno salati (il consumo giornaliero dovrebbe essere inferiore ai 5 g mentre attualmente ne consumiamo 12 g).

Maria Elena Sacchi – Dietista
Servizio Igiene alimenti e della nutrizione (SIAN)

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